Fukurou (CHIUSO)

6/12/2019

Qualche anno fa un’amica mi chiese di mangiare qualcosa insieme. Aveva sentito parlare di un ristorante giapponese tipico chiamato Fukurou, in zona Gambara.
Una volta arrivate davanti al ristorante, notai un piccolo cumulo di sale sul gradino fuori. All’interno, l’atmosfera era calda e minimale. Era una fredda sera d’inverno, così decidemmo di mangiare qualcosa di caldo. Il ramen fu la scelta migliore. Optammo anche per degli edamame (salati al punto giusto), gyoza (preparati senza aglio) e del polpo con wasabi (letteralmente un’esplosione). Il ramen era fantastico sia agli occhi sia al palato. Caldo e denso, ricco di sapore. I tagliolini erano fatti a mano. Ero sorpresa perché è molto difficile trovare un posto dove mangiare un ramen, il cui sapore può essere comparato a un qualsiasi ramen che puoi trovare in Giappone. E da Fukurou era incredibilmente buono.

Il locale ha due menù differenti, uno per il pranzo e uno per la cena. Entrambi rappresentano un viaggio nella tradizione culinaria giapponese. Ad esempio, qui ho avuto l’occasione di mangiare il natto. Sfortunatamente il ramen è disponibile solo a cena. Ho provato il loro sushi e devo ammettere che è uno dei migliori che possiate trovare a Milano. Il pesce è fresco, con un sapore incredibile. Il riso è compatto e alla giusta temperatura. Ma credo che il piatto forte di questo ristorante è il cosiddetto jubako, una scatola contente tantissimo (lo ripeto, tantissimo) delizioso pesce freschissimo, come ad esempio il riccio di mare. Un piacere per tutti i sensi. Soba, nigiri e daifuku sono solo alcune delle altre proposte tradizionali che potrete trovare. E ogni mese c’è un piatto speciale.

Fukurou è il mio punto di riferimento senza ombra di dubbio. Ma devo ammettere però che sarete soddisfatti da questo tipo di cucina solo se conoscete davvero il cibo giapponese. Il sapore è talmente genuino che lo saprete apprezzare solo se lo avete già sperimentato. La sua complessità è nell’essere autentico. Il proprietario è l’ex racer Noriyuki Haga: il suo obiettivo è stato quello di mirare a un Giappone nudo e crudo in modo che il cliente viaggi nello spazio una volta seduto al suo posto. Fatevi consigliare da Haruyuki Hirai prima di ordinare, rilassatevi (come in un izakaya) e ammirate lo chef Yoshizaku Ninomiya al lavoro mentre la cena (in un certo senso, in stile kaiseki) arriva.
Discutendo proprio con Ninomiya San, scopro qualcosa in più sul locale e anche sul suo percorso di chef:

"Il carattere della parola Fukurou, “gufo”, vuol dire anche “felice”. Io lavoro qui come capo cuoco da cinque anni ormai, prima ero da Osaka. Sono io che decido tutti i piatti del menù. Precedentemente ho lavorato per poco più di un anno presso Sakabar, dove ero direttore. I miei piatti rispettano la tradizione giapponese, io stesso ho studiato la cucina kaiseki: la presentazione per me è molto importante e infatti mi ispiro anche ad essa. Ho iniziato a lavorare come cuoco di sushi all’età di 17 anni in Giappone, a Kyūshū, e sono arrivato a Milano nel 2009. Questo è il mio percorso."

📍Via Trivulzio 16, Milano 💰€€

Fukurou | © Cookingwiththehamster
Fukurou | © Cookingwiththehamster
Fukurou | © Cookingwiththehamster
Fukurou | © Cookingwiththehamster
Fukurou | © Cookingwiththehamster
Fukurou | © Cookingwiththehamster
Fukurou | © Cookingwiththehamster
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