Girando per Milano mi sono imbattuta per caso in un negozio di articoli orientali. Conosco così Andrea Calvo ideatore di Oriental, sito in Via San Gregorio 25. Di questo nuovo negozio mi colpisce subito la semplicità e l’ordine degli spazi, oltre che a una serie di prodotti che non avevo mai visto in vendita a Milano.
Andrea Calvo, da sempre affascinato dall’Asia e dalla filosofia orientale, è una persona molto coraggiosa: si occupa di vendita ed eventi orientali a Milano, già rasa di offerta di questo tipo. E farlo in qualità di italiano è ancora più difficile. In una città che vanta la più grande China Town del Paese distinguersi non è certo facile. Ma lui ha molto da offrire, tantissimo in termini di qualità. Questo è uno degli obiettivi di Oriental: proporre prodotti di pregio importati direttamente da Cina, Corea e Giappone. Dopo una laurea in Scienze Gastronomiche all’Università di Pollenzo, nel 2011 decide quindi di occuparsi di import dall’Asia. La sua idea è quella di creare un legame tra due culture molto distanti e diverse tra loro, quella Orientale e quella Occidentale, superando i limiti e le convenzioni. Oriental propone alghe, funghi, katsuobushi, diverse qualità di snack, salse e condimenti, dolci tradizionali, noodle, diverse qualità di saké e birre giapponesi, utensili, idee regalo, preparati per zuppe.
Ma parlando di eccellenze, la mia vista viene subito catturata dal grande tavolo di fronte all’entrata, dove sono posti diversi oggetti riguardanti la cerimonia del tè. E proprio questa pratica è uno degli aspetti su cui Oriental punta maggiormente, a cominciare dalla conoscenza in materia. Si tratta di uno dei capisaldi della cultura orientale, un tuffo nel cuore del Sol Levante che riguarda il consumo della famosa bevanda, la calligrafia, l’accostamento di sapori e profumi ma anche la composizione floreale. Questo evento affonda le proprie radici nell’antica Cina, arrivando in Giappone del X secolo grazie ai monaci buddisti. Fu proprio un monaco, Murata Juko, a codificarne lo stile estetico riguardante la semplicità e la natura (il wabi-cha). Da qui verranno poi stillati i quattro capisaldi della cerimonia: armonia, rispetto, purezza e tranquillità. A questi proposito Oriental organizza una volta al mese, ad ingresso gratuito, degli incontri officiati dal maestro cerimoniere giapponese Hiro Suzuki.
Qui è anche possibile acquistare il riso Wadachi Mai, da 1 kg. Si tratta del riso della varietà Koshihikari, prodotto in quantità limitata (solo l’1% è destinato alla vendita estera) attraverso un metodo di produzione artigianale del villaggio Shitada, prefettura di Nigata. L’etichetta riportata è fatta di washi (carta giapponese tradizionale), più precisamente di oyachi washi, tipica di questo villaggio.
Impossibile non citare anche l’umeboshi (formato da 800 gr). Realizzato solamente con ume e sale, senza alcun tipo di conservante, arriva dalla prefettura di Kanagawa.
Una particolare attenzione deve essere infine posta sull’olio di perilla. La perilla, nota anche come egoma, è una pianta aromatica della famiglia della menta (comunemente chiamata “basilico giapponese”). L’olio qui proposto è della prefettura di Toyama. E’ un prodotto ricco di valori nutrizionali, tanto che in Giappone la perilla è spesso chiamata jyuunin, ovvero “dieci anni”. Un elisir di lunga vita, dunque.
L’Università degli Studi di Pollenzo, presso cui Andrea Calvo ha conseguito la laurea, ha effettuato uno studio approfondito su questo prodotto scoprendo che può essere impiegato per diversi scopi: come antiallergico, insetticida naturale, conservante per packaging, inibitore della formazione di film batterici e come ingrediente e conservante nella produzione della birra artigianale.
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