Sailor Moon non è solamente un personaggio di finzione, ma un intero universo di storie che fa sognare ancora oggi generazioni diverse. Un'opera senza tempo, la cui popolarità è riconosciuta in tutto il mondo. Negli anni sono stati prodotti merchandise, artbook, e musical, a dimostrazione del grande interesse che questo fenomeno continua a creare.
Dietro il successo di portata globale di Sailor Moon c'è Naoko Takeuchi, la cui vita presenta tantissimi spunti di riflessione per approfondire e meglio comprendere perché questo manga è ancora adesso così tanto considerato.
Nata a Kōfu nel 1967, Naoko Takeuchi dimostrò fin da giovane una grande passione per i manga, iniziando a disegnare già al liceo delle storie i cui personaggi portavano i nomi dei suoi familiari. Assecondando il suo interesse per lo spazio, si iscrisse inoltre al club di astronomia della scuola - parentesi fondamentale per la caratterizzazione stilistica e storica di Sailor Moon.
Il padre della Takeuchi, preoccupato per un eventuale insuccesso della figlia come artista, la sollecitò a proseguire gli studi in campo chimico: si laureò quindi alla prestigiosa università privata Keio in Farmacia mentre, di pari passo con gli studi, prestava servizio come miko al tempio Shiba Daijingu, situato vicino l'università - ispirazione per la caratterizzazione di Sailor Mars.
A diciannove anni cominciò a lavorare come mangaka alla Kodansha, vincendo un premio con Love Call. Dopo avere pubblicato il manga Maria, la Takeuchi iniziò a pensare ad una nuova storia con ragazze combattenti venute dallo spazio. Ne fece parola col suo editore, Fumio Osano, il quale le suggerì di vestire la protagonista con una divisa alla marinara. Da questo concept prese vita Codename: Sailor V. La Toei Animation fu subito interessata alla trasposizione di questo prodotto in anime, così la Tekeuchi aggiunse altre quattro protagoniste alla storia.
Nel 1991 la rivista Nakayoshi (sempre della Kodansha) pubblicò Sailor Moon in serie e fu un successo incredibile. La Takeuchi lavorò a Sailor Moon dal 1991 al 1997 pubblicando 52 capitoli in 18 volumi, a seguito dei quali sono stati realizzati tre film animati, videogames e una quantità smisurata di gadgets. Fondò inoltre il suo studio-agenzia personale nominato "Princess Naoko Planning".
Arrivata alla conclusione di Sailor Moon, Naoko Takeuchi lavorò al manga PQ Angels che però non fu mai completato: la Kodansha perse parte del manoscritto, così l'autrice decise di passare alla Shueisha.
Nel 1998 apparse al Comic-Con di San Diego, pubblicò il suo primo artbook e nel 1999 convolò a nozze con Yoshihiro Togashi, autore di Hunter x Hunter.
Nel 2003 venne realizzato il live action Bishōjo senshi Sailor Moon e, sempre lo stesso anno, bloccò tutti i diritti di Sailor Moon su scala mondiale: le motivazioni ufficiali non sono mai state chiarite, si pensa che tale decisione sia stata presa a causa delle numerose censure dell'anime o, più probabilmente, per motivi di copyright con la Toei Animation e la Bandai.
Nel 2009 decise infine di sbloccare i diritti e nel 2012 venne annunciato un nuovo adattamento di Sailor Moon in versione anime e una ristampa del manga con nuove copertine e l'aggiunta di pagine a colori.
Il 20 ottobre 2016 venne pubblicato un nuovo book celebrativo per il 20esimo anniversario contenente foto dell'autrice (che oggi vive a Tokyo col marito e i due figli), foto del merchandise prodotto nel corso degli anni e interviste a persone che hanno lavorato a stretto contatto con la Takeuchi. La copertina di quest'ultimo guidebook ufficiale fu realizzata dall'autrice proprio in occasione dell'anniversario.
Il genio creativo di Naoko Takeuchi è stato riconosciuto anche con molti premi.
Le sue tavole, spesso stilizzate e abbozzate, sono in forte contrasto con gli artbook dettagliatissimi e curati che oggi rappresentano un archivio di enorme valore per gli appassionati.
La bellezza ed il fascino di Sailor Moon risiede non solo nell'originalità dell'elaborazione di una storia fantastica, dove passato e presente si compenetrano in maniera accattivante, ma anche e soprattutto nel lavoro di ricerca che la Takeuchi ha realizzato nel corso degli anni. Sono molteplici infatti i riferimenti a cui l'autrice si rifà soprattutto nel campo del lusso.
Tra gli interessi della Takeuchi spuntavano gemme preziose, oggetti antichi e auto da corsa: era noto che l'autrice possedesse una Porsche e una Ferrari F512, la stessa guidata da Haruka nella serie.
Ma la passione più grande della Takeuchi è stata l'alta moda, soprattutto francese.
In realtà erano molti i giapponesi di estrazione sociale medio-alta che guardavano con interesse alla moda europea di fine degli anni '80 e d'inizio '90, caratterizzata dallo sfarzo dell'haute couture francese, dal trionfo del pret-à-porter italiano e dallo stile casual americano: molte riviste nipponiche (prima fra tutte JJ) proponevano look che mescolavano accessori di alta moda con un abbigliamento casual di stampo statunitense. Borse e accessori di Chanel e Louis Vuitton venivano presentati con outfit comodi tipici di Ralph Lauren, delineando il così detto Shibukai o "Shibuya casual" - "French casual".
Chanel di Karl Lagerfeld fu una fonte d'ispirazione immensa per la Takeuchi.
L'idea di femminilità di Coco Chanel era intraprendente ed emancipata, elaborata in una serie di abiti dal fortissimo impatto sociale. Questo immaginario è stato accolto da Lagerfeld negli anni '80 con intelligenza, coniugando l'eredità di Gabrielle Chanel con l'ascesa nel mondo del lavoro della donna e del suo successo con motivi pop tipici di quel periodo (palette di colori vivaci, uso del vinile e delle catene), la realizzazione della storica borsa 2.55 in diverse grandezze con la chiusura con logo "cc" ed l'intramontabile vena romantica tipica parigina.
Una delle tavole raffiguranti Sailor Pluto mostra un abito Chanel by Karl Lagerfeld del 1993, indossato durante la sfilata dalla modella Christy Turlington, poi da Naomi Campbell per un editoriale. Nel film di Almodòvar Los Abrazos Rotos (2009) è stata Penelope Cruz ad indossarlo, mentre su un red carpet del 2019 Lily Rose Depp.
Gianni Versace, il più grande genio della moda italiana, era asceso all'olimpo dell'alta moda proprio a cavallo tra gli anni '80 e '90. Il suo immenso talento nella scelta dei colori e il lavoro ricerca di tessuti e della storia dell'antica Grecia furono sicuramente un trait d'union con la Takeuchi.
Uno degli abiti più iconici che rappresentano perfettamente il concept stilistico di tutto l'universo di Sailor Moon è quello indossato dalla Principessa Serenity, il Palladium Dress di Dior haute couture SS 1992 realizzato dall'"architetto della moda" Gianfranco Ferrè. Un abito di seta concepito come una colonna greca.
Tra le ispirazioni per la realizzazione degli abiti della principessa lunare compare anche un riferimento allo stilista romano Roberto Capucci del 1987.
La Takeuchi prende a piene mani anche da Thierry Mugler.
Durante tutta la sua carriera Mugler ha concettualizzato l'idea di una nuova femminilità, forte, audace e potente, attraverso la realizzazione di abiti super strutturati prendendo ispirazione dal cinema, i robot e il fantasy, la natura e gli insetti, le automobili anni '70 e dalla storia. La sua idea di donna è straordinaria, potente, sovraumana e glaciale, che domina lo spazio ed è estremamente sensuale e ammaliante.
I vestiti di Mugler, eccentrici e unici, furono impattanti anche grazie alle fotografie realizzate da uno dei più grandi maestri della fotografia di moda: Helmut Newton.
Uno dei lavori che rese Mugler anche un fotografo di ricerca fu la pubblicazione di due libri fotografici realizzati alle allora Esposizioni Sovietiche di Mosca (oggi Centro Panrusso delle Esposizioni), ispirati alla propaganda stalinista.
Un tema controverso che lo stilista portò anche in passerella nella FW 1986-87.
Tra i personaggi antagonisti compare anche una chiara ispirazione allo stilista francese neo-barocco Christian Lacroix.
Yves Saint Laurent fu un altro mostro sacro della moda francese da cui la Takeuchi prese ispirazione.
YSL ha riscritto la storia dell'haute couture e del pret-à-porter con la sua enorme capacità di previsione ed irriverenza. Legato a doppio filo col mondo dell'arte e della letteratura, è stato uno dei più importanti stilisti del mondo.
Tra le sue passioni spiccava Marrakesh, dove a partire dal 1966 si recava costantemente. Dal 1980 abitò di fatti nella villa ai Jardin Majorelle insieme al compagno Pierre Bergé. L'amore per questa città africana lo indusse a presentare una collezione ad essa ispirata nel 1967. Il tema esotico rappresentato con forme, colori e materiali inusuali caratterizzerò poi molte collezioni di YSL tra gli anni '80 e '90.
Allo stesso tempo, YSL seppe rappresentare una femminilità conturbante e magnetica, come testimoniano alcune delle sue collezioni più audaci e i profumi.
Si può affermare che Naoko Takeuchi si sia ispirata al mondo dell'arte in generale per realizzare tavole, illustrazioni o più semplicemente "mettere in posa" i suoi personaggi.
Tra i molt artisti a cui fece riferimento compaiono: Alphonse Mucha, Gustav Klimt, Van Gogh, Hokusai, Mapplerthorpe.
Un mondo, quello dell'arte, che si rinnova sempre e che non smette di stupire creando nuovi significati nel tempo. Naoko Takeuchi ha dato prova di un eccellente lavoro autoreferenziale rispetto a fotografia, cinema e architettura (basti pensare all'ambientazione greco-romana del regno lunare e al castello chiaramente ispirato al Taj Mahal). Allo stesso modo, centinaia di persone in tutto il mondo sono state ispirate dalla sua opera, e hanno vestito i panni dei i suoi personaggi facendo cosplay.
Molto interessante in questo senso è stata l'esibizione su ghiaccio dell'atleta Evgenia Medvedeva il 10 novembre 2017 al Isu Grand Prix of Figure Skating: vestita da Sailor Moon, la pattinatrice ha stupito tutti i presenti con una performance dedicata alla principessa della luna.
Questo tributo acquista un valore superiore poiché la stessa Takeuchi è sempre stata appassionata di pattinaggio sul ghiaccio: nel 1990 pubblicò infatti il manga The cherry project, ispirato a questa disciplina. Ma non è tutto: le stesse trasformazioni delle guerriere Sailor e i movimenti da loro compiuti durante l'attacco con gli scettri sono tutti ispirati a questo sport.