A pochi passi dal centro della movida milanese, proprio dietro Corso Como e in un angolo discreto e silenzioso, ha recentemente aperto i battenti un ristorante dedicato all'alta cucina orientale che porta il nome di Waby.
Un locale che certamente mancava nella zona (gravida di bar e discoteche) e che porta un grande tocco di classe proprio dove non c'era. L'ambiente è accogliente e raffinato, gli interni (realizzati con materiali prodotti in Italia) sono stati curati dallo Studio di Maurizio Lai.
Questo importante progetto nasce da un'idea di Matteo Zhu, ristoratore di seconda generazione a Milano (la sua famiglia è infatti nel settore dal '95 quando ha aperto il primo locale a Biella, prima di spostarsi a Milano nel 2002).
Al banco sushi c'è invece Paul Richard Lacerna, ex Nobu e Basara Sushi Pasticceria.
Il menù prende ispirazione da un tipo di cucina orientale internazionale, già presente e largamente apprezzata negli Stati Uniti e a Londra: materie prime mediterranee, metodi di preparazione e spezie orientali.
Tra gli ingredienti di punta sono previsti pesce freschissimo (come la ventresca di tonno o l'anguilla), carne di Wagyu, fois gras, black cod, caviale Kaluga Amur (del confine tra Cina e Russia), gamberi rossi di Mazara del Vallo, king crab e astice.
La cantina è altrettanto interessante: oltre agli champagne, vi sono più di 60 referenze di sakè, con possibilità di degustazione e food pairing.
Waby propone una larga scelta per ciò che concerne il sushi: oltre ai numerosi uramaki, segnalo i deliziosi nigiri (classici e speciali), opzionabili sia come set, sia come pezzo singolo. Imperdibile il Sashimi special, imponente e variegato, al quale può essere aggiunto anche il caviale.
Tra le preparazioni principali spicca la robata giapponese, che prevede la cottura di spiedini sulla carbonella. E' possibile ordinare la robata di carne (Wagyu A5 o Angus), verdure e pesce (ventresca, gindara, unagi o astice).
Molto interessanti sono anche i kobachi, tra i quali spiccano le insalate (astice o sashimi) e gli scampi al passion fruit.
Non mancano i carpacci, qualche dim sum, kishimen (noodles di grano saraceno, tempura di dentice e brodo dashi) e le "Creazioni", ovvero specialità del momento, come la trilogia di ostriche (con ikura, gelatina sake shoga, battuta di cipolla rossa), l'hotate iberico (millefoglie di capasanta, jamon iberico, jalapeno, coriandolo, salsa di miso allo yuzu) o i somen di tonno (tagliatella cruda di tonno, caviale Kaluga, polvere di yuzu e dashi).
La carta dei dessert prevede pasticceria di produzione propria.
La proposta di Waby è ampia, sia a cena, sia a pranzo - sono previsti business lunch molto ricchi, che comprendono per esempio sushi set, wagyu don o tartare.
La qualità di della materia prima è di altissimo livello e la cura posta nella composizione dei piatti è esemplare. Il prezzo finale è importante ma rapportato alla tipologia di cucina. Consiglio Waby per un pranzo di classe e, soprattutto, per una cena importante: le luci soffuse e le ampie vetrate sulla strada creano un'atmosfera lussuosa e romantica.
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