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Neta

Neta è un ristorante nato da un'idea del titolare italiano Nicola e uno chef che precedentemente ha lavorato presso Finger's: da questo sodalizio ne è scaturito un fusion giapponese situato in piena zona Porta Venezia.

Incuriosita dalle numerose opinioni positive, ho deciso di provarlo per cena. Purtroppo il mio giudizio è fortemente negativo.


Il locale è piccolo e dalle luci soffuse e nel complesso non spiacevole. Lo chef lavora al banco sushi, che in realtà sembra più un banco bar: qui è infatti possibile ordinare anche cocktail da accompagnare al sushi. L'atmosfera non ricorda minimamente il Giappone, ma sembra uno dei tanti locali della movida milanese.

Il menù è essenziale, propone una serie di antipasti esotici, una lista di nigiri, temaki e diversi uramaki, nonché qualche piatto caldo (come i takoyaki, il salmone teriyaki e gli udon).

Chiedo qualche delucidazione sui piatti al proprietario che è presente in sala, il quale non sa darmi informazioni precise per quello che concerne il misto sushi del giorno e neppure si premura di porre le stesse domande allo chef, che del resto per tutta la cena non ha mostrato alcuna attenzione ai clienti ma ha lavorato senza sosta alla preparazione dei take-away. Inoltre, ordinata una bottiglia di saké, il cameriere ne serve tacitamente una di un formato diverso, più piccolo e solo davanti alla domanda del motivo, risponde semplicemente che l'altra non è disponibile. In generale, tutto il servizio è stato gestito in modo sbrigativo, poco comunicativo e con un atteggiamento complessivamente poco gradevole, nonostante il ristorante fosse praticamente vuoto.


I piatti sono stati serviti molto velocemente, la cena infatti è durata meno di un'ora. Tra quelli provati: gamberi in gazpacho (che con il gazpacho non avevano nulla in comune, mancando tutti gli ingredienti tipici della ricetta tradizionale, ad eccezione dell'acqua di pomodoro, troppo carica di acidità), cirashi sushi (quasi un poke, a dire il vero) e sushi misto (estremamente condito, oserei dire drogato, da lime, tartufo ed altri condimenti) e, infine, uramaki ebiten plus (realizzato con gambero in tempura chiaramente surgelato che mi ha subito riportato ai molti all you can eat presenti in città).

Il pesce era buono e fresco? Chi può dirlo, l'enorme mole di spezie e salse aggiunte non permette di capirlo. Nella generalità dei piatti la qualità del riso non era eccelsa, la consistenza denunciava una cottura troppo prolungata e i singoli pezzi di sushi tendevano tutti a sfaldarsi, a dispetto di una presentazione piacevolmente coreografica.

E per concludere il conto finale potrebbe risultare allineato più dalla posizione, che non dalla qualità e dal servizio offerti. Per me Neta è bocciato.

Neta milano Cookingwiththehamster
Neta | © Cookingwiththehamster
Neta milano Cookingwiththehamster
Neta | © Cookingwiththehamster
Gazpacho shrimps neta Cookingwiththehamster
Gazpacho shrimps | © Cookingwiththehamster
Uramaki ebiten plus neta Cookingwiththehamster
Uramaki ebiten plus | © Cookingwiththehamster
Cirashi sushi neta Cookingwiththehamster
Cirashi sushi | © Cookingwiththehamster
Sushi neta Cookingwiththehamster
Sushi | © Cookingwiththehamster

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